Microplastiche e Nanoplastiche: la minaccia invisibile che raggiunge il cervello umano in poche ore
Microplastiche e nanoplastiche

Introduzione:

Le microplastiche rappresentano un crescente problema per la salute umana e l’ambiente. Queste minuscole particelle di plastica, spesso inferiori a 5 millimetri di dimensione, si sono diffuse ampiamente negli ecosistemi terrestri e acquatici, contaminando risorse preziose come l’acqua potabile e i prodotti alimentari. Recentemente, un’importante scoperta ha sollevato ulteriori preoccupazioni riguardo all’impatto delle microplastiche sulla salute umana. Uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Medicina di Innsbruck, in Austria, ha rivelato che le microplastiche possono raggiungere il cervello umano in tempi incredibilmente rapidi, solamente due ore dopo l’ingestione. Questo studio ha evidenziato la potenziale connessione tra l’ingestione di microplastiche e i danni cerebrali, aprendo una nuova frontiera di ricerca nell’ambito della salute neurologica. Nell’articolo seguente, esploreremo le implicazioni di questo studio e l’importanza di ridurre l’esposizione alle microplastiche per preservare la salute umana e mitigare gli impatti sull’ambiente.

Cosa sono le Microplastiche e le Nanoplastiche?

  1. Le microplastiche (MP) sono frammenti di plastica con dimensioni inferiori a 5 millimetri di diametro, originati dalla frammentazione di oggetti più grandi o presenti in prodotti di consumo. Possono persistere nell’ambiente, finendo nei corpi idrici e minacciando la fauna marina. Le MP possono entrare nella catena alimentare umana e hanno suscitato preoccupazioni per la loro potenziale tossicità. Studi sono in corso per comprendere l’effetto delle MP sugli ecosistemi e sviluppare strategie di mitigazione dell’inquinamento.

  2. Le nanoplastiche (NP), invece, sono particelle di plastica con dimensioni inferiori a 1 micrometro (un millesimo di millimetro). Derivate dalla frammentazione delle microplastiche o dalla sintesi diretta di polimeri in scala nanometrica, le NP possono diffondersi facilmente nell’ambiente e persino nei tessuti viventi. Tuttavia, gli effetti delle NP sugli ecosistemi e sulla salute umana non sono ancora completamente compresi e richiedono ulteriori studi. L’inquinamento da nanoplastiche rappresenta una sfida globale che richiede un’azione coordinata per prevenirne l’accumulo e minimizzarne gli impatti negativi.

Microplastiche e Nanoplastiche e il cervello umano: in due ore dall’ingestione possono raggiungere il sistema nervoso

Le microplastiche nel cervello umano possono raggiungere il sistema nervoso entro due ore dall’ingestione, come dimostrato da uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Medicina di Innsbruck, in Austria. Attraverso l’uso di topi da laboratorio, i ricercatori hanno somministrato microplastiche e hanno rilevato la presenza di tali particelle nel cervello dei topi solo due ore dopo l’ingestione.

Le Micro e Nanoplastiche nel cervello umano​

Ciò che rende questo studio preoccupante è che le microplastiche possono causare danni al cervello umano. L’interazione con le microplastiche può innescare infiammazioni e stress ossidativo nel cervello, fattori che possono contribuire allo sviluppo di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson.

In aggiunta, le microplastiche possono influenzare il sistema nervoso centrale e il sistema endocrino, portando a problemi di salute come l’obesità e la disfunzione ormonale.

microplastiche e cervello

Le microplastiche sono ovunque

Le microplastiche sono presenti diffusamente nell’ambiente e sono presenti in molti prodotti di uso quotidiano, tra cui bottiglie di plastica, contenitori per alimenti e prodotti per la cura personale. Queste particelle possono anche contaminare l’acqua potabile e i prodotti alimentari.

Per ridurre l’esposizione alle microplastiche, è di fondamentale importanza limitare l’uso di prodotti di plastica monouso e adottare alternative sostenibili come bottiglie riutilizzabili e contenitori per alimenti in vetro o acciaio inossidabile. Inoltre, è consigliabile bere acqua filtrata e consumare cibi freschi e non confezionati.

Nel contesto delle microplastiche, vanno menzionate anche le nanoplastiche, particelle con dimensioni comprese tra 0,001 e 5 millimetri. Alcune nanoplastiche possono essere ancora visibili ad occhio nudo, mentre altre hanno dimensioni inferiori a 0,001 millimetri. Le nanoplastiche entrano nella catena alimentare attraverso diverse fonti, tra cui i rifiuti degli imballaggi. Non solo gli alimenti solidi svolgono un ruolo significativo, ma uno studio ha evidenziato che chiunque beva quotidianamente da bottiglie di plastica gli 1,5 – 2 litri di acqua consigliati, finirà per ingerire circa 90.000 particelle di plastica all’anno. Invece, bere acqua del rubinetto, a seconda della zona geografica, può contribuire a ridurre a 40.000 le nanoplastiche ingerite.

medicoe cervello umano

Le Micro e Nanoplastiche nel cervello umano

Una volta che le micro e nanoplastiche entrano nel cervello, si ritiene che possano aumentare il rischio di sviluppare diverse malattie gravi. Secondo Lukas Kenner, uno degli autori principali dello studio, le particelle di plastica nel cervello potrebbero aumentare il rischio di infiammazioni, disturbi neurologici e persino malattie neurodegenerative come l’Alzheimer o il Parkinson.

Al fine di minimizzare il potenziale danno delle micro e nanoplastiche per la salute umana e l’ambiente, è ess enziale limitare l’esposizione a tali particelle e ridurne l’uso, mentre si conducono ulteriori ricerche sugli effetti delle nanoplastiche e microplastiche. È di fondamentale importanza adottare misure preventive per limitare la diffusione di queste particelle dannose nell’ambiente e proteggere la salute umana.

Conclusioni

In conclusione, le microplastiche possono raggiungere il cervello umano nel giro di due ore dall’ingestione, e la loro presenza può causare danni cerebrali, infiammazione e stress ossidativo. Questo può portare a malattie neurodegenerative, disturbi neurologici, disfunzioni ormonali e altri problemi di salute. È importante ridurre l’esposizione alle microplastiche limitando l’uso di prodotti di plastica monouso e optando per alternative sostenibili. Inoltre, l’acqua potabile dovrebbe essere filtrata e si dovrebbero preferire cibi freschi e non confezionati. La ricerca continua a indagare sugli effetti delle microplastiche per poter adottare misure efficaci a tutela della salute umana e dell’ambiente.

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